L’emergenza epidemiologica da Covid-19, iniziata nell’anno 2020, ha determinato una generalizzata riorganizzazione delle attività in ambito sanitario che si è tradotta, da un lato, nell’incremento dei posti letto delle unità operative di terapia intensiva, sub intensiva e malattie infettive, e dall’altro nella riconversione e/o riorganizzazione, anche procedurale, di interi ospedali o di reparti che sono stati dedicati ad accogliere in via esclusiva pazienti affetti da contagio.

Tale riorganizzazione ha comportato, di conseguenza, anche una revisione delle modalità di lavoro, con un incremento molto rilevante sia dell’attività lavorativa del personale, sia del numero delle unità di lavoratori quotidianamente impegnati a fornire le prestazioni necessarie a fronteggiare tale emergenza, finendo per determinare un notevole impatto sulle condizioni di lavoro di tutti gli operatori, in particolare di quelli impegnati nei servizi, nelle strutture e nei reparti di assistenza ai pazienti Covid-19.

Dal punto di vista del reclutamento del personale, il perdurare del fenomeno epidemiologico in atto, unitamente alle indicazioni regionali tese ad aumentare i posti letto disponibili, ha imposto l’esigenza di reperire e acquisire ulteriori unità appartenenti ai profili professionali volti alle attività e alle funzioni assistenziali (in primis infermieri, personale tecnico-sanitario, operatori socio sanitari).

Contestualmente, la carenza sul mercato occupazionale di tali specifiche professionalità ha determinato per l’Ente l’insorgenza di elevate criticità.

Di seguito, si riportano le tabelle che illustrano le consistenze di personale relativamente all’anno 2021 (dati aggiornati al 31.12.2021) e all’impatto della pandemia sull’organico in termini di contagi.

Totale numero dipendenti


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A seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19, che ha reso ancor più necessario l’utilizzo massivo del lavoro agile l’Ente ha:

  1. attivato la modalità di lavoro agile (smartworking) al suo interno, così come definita dall’articolo 14 della Legge 7 agosto 2015, n.124, e ss.mm.ii.;
  2. definito, quale durata massima di validità ed efficacia delle misure adottate in materia di lavoro agile semplificato, il limite temporale emergenziale di mesi 6 (sei).

Il regime o smartworking emergenziale è stato successivamente prorogato fino al 30 aprile 2021.

I settori dove si è ricorso in misura minore al lavoro agile sono quelli caratterizzati da attività che devono necessariamente essere svolte in presenza.
La natura e le attività precipue dell’Ente, in quanto Ente Ospedaliero, hanno fortemente inciso sull’attuazione dell’istituto, in quanto la maggior parte delle prestazioni lavorative, per lo più tese all’ambito assistenziale diretto al malato, hanno imposto una valutazione caso per caso, specialmente per il personale sanitario e tecnico sanitario direttamente coinvolto nell’attività di assistenza sanitaria.

L’Ente ha, quindi, focalizzato l’attenzione sui possibili ambiti di attivazione di modalità di lavoro agile, ossia quelli nei quali le prestazioni non richiedono un contatto diretto con l’utenza, oppure la presenza fisica del dipendente nell’Ente, con riserva, in una fase successiva a quella emergenziale, di individuare modalità di lavoro agile anche per alcune aree del ruolo sanitario in cui – ad esempio - la componente tecnica risulta tale da far ravvisare la presenza di attività espletabili in modalità agile anche in quegli ambiti.

Successivamente nel mese di settembre del 2021, è stato stabilito che a decorrere dal 15 ottobre il lavoro agile cessa di essere una modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle amministrazioni pubbliche in conseguenza dell’emergenza epidemiologica, costituendo, pertanto, la prestazione lavorativa in presenza la modalità ordinaria.

Come conseguenza di ciò, dai dati riportati nelle tabelle sottostanti relativi al periodo dal 01 gennaio 2021 al 14 ottobre 2021 e dal 15 ottobre 2021 al 31 dicembre 2021, può evincersi come l’evoluzione normativa in materia di lavoro agile ha fatto registrare, in tempi relativamente brevi, una parabola crescente che ha portato ad un uso intensivo di tale istituto, per poi decrescere a strumento ordinario, con contestuale riduzione dei lavoratori da utilizzare.


Sulla base dei dati di Ente, nel corso dell’anno 2021 è risultato che una quota largamente maggioritaria (il 68,43%) del personale operante presso l’Ospedale Galliera è di sesso femminile.

Analogamente alle altre realtà del Sistema Sanitario Regionale, e secondo le statistiche nazionali relative al personale della Pubblica Amministrazione, la platea maggioritaria del personale dipendente si colloca nella fascia di anzianità 51-60 anni (n. 688 dipendenti), immediatamente seguita dalla fascia 41-50 anni (n. 493 dipendenti), sebbene la fascia 31-40 anni (n. 374 dipendenti) risulti significativamente rappresentata, anche in conseguenza delle assunzioni di personale sanitario avvenute negli ultimi anni.


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Nell’anno 2021 si è registrato un significativo aumento sia delle assunzioni, anche a tempo determinato, per far fronte alla situazione emergenziale, sia delle cessazioni, anche in considerazione del progressivo pensionamento delle unità che hanno raggiunto, in corso d’anno, i requisiti previsti dalle vigenti normative.

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Per quanto concerne il panorama delle posizioni apicali (unità dell’Area della Dirigenza con responsabilità di direzione di Strutture Complesse o Semplici), e il quadro delle unità dell’Area del Comparto titolari di incarichi di funzione, si confermano nel primo caso la prevalenza del genere maschile e nel secondo la prevalenza di quello femminile.

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L’Ente, in conformità a quanto stabilito dai vigenti Contratti, riconosce che “il sistema delle relazioni sindacali è lo strumento per costruire relazioni stabili tra Azienda o Ente e soggetti sindacali, improntate alla partecipazione consapevole, al dialogo costruttivo e trasparente, alla reciproca considerazione dei rispettivi diritti ed obblighi, nonché alla prevenzione e risoluzione dei conflitti”.

L’anno 2021, pur con le criticità gestionali che lo hanno contraddistinto, è stato comunque connotato da un’intensa attività sindacale, correlata anche all’attuazione di numerosi istituti di carattere premiante nei confronti del personale particolarmente impegnato nella gestione dell’evento epidemiologico Covid-19.

Per quanto riguarda l’Area Sanità, a seguito dell’entrata in vigore del C.C.N.L. 19 dicembre 2019, è stata conclusa la Contrattazione Collettiva Integrativa Aziendale ed è stata avviata la contrattazione integrativa per la dirigenza PTA.

Sono stati inoltre sottoscritti numerosi accordi relativi a differenti istituti sia relativi all’Area della dirigenza che al comparto.


(dati a cura della S.C. Gestione Risorse Umane - Settore Organizzazione, Selezione e Gestione Giuridica del Rapporto di Lavoro, sistema informativo integrato del personale, Ufficio Relazioni sindacali, Settore Rilevazione Presenze e Assenze e Anagrafe delle Prestazioni).

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